La teoria della Modificazione cognitiva strutturale


Gli studi di Piaget sono il punto di partenza per una concezione dell’intelligenza come elemento che si trasforma attraverso le età.

L’uomo nasce e naturalmente si evolve e così la sua intelligenza.

Feuerstein, allievo di Piaget a Ginevra, riconosce la successione di questi stadi, ma ritiene che le epoche evolutive indicate da Piaget siano piuttosto “momenti ottimali” per la costruzione del pensiero e non le uniche possibilità che si offrono al soggetto.

Feuerstein ritiene che la successione e l’evoluzione naturale del pensiero può essere sia anticipata sia riattivata nel momento in cui l’individuo, per vari fattori, non ha la possibilità di percorrere in modo adeguato il passaggio da uno stadio all’altro.

Qui gli insegnamenti di Piaget si intrecciano con il pensiero di Vygotskij, il quale sostiene che in ogni individuo vi è una differenza tra i comportamenti manifesti e le risorse.

Ogni persona ha una Zona di Sviluppo Prossimale, attingere e sviluppare questo aspetto è compito dell’educazione e dell’interazione sociale.

Feuerstein trova così la base per l’elaborazione del concetto di Modificabilità Cognitiva Strutturale: ogni individuo a partire da qualsiasi condizione e in ogni età, può intraprendere un percorso di miglioramento.

Tratto da: Michela Minuto e Renato Ravizza “Migliorare i processi di apprendimento” – Erickson 2008

 

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